Nutrizione e Patologie › Allergie Alimentari

 LE ALLERGIE ALIMENTARI: SONO RELATIVAMENTE RARE

 

Il termine  Allergia (αλλον εργον,  reazione diversa) alimentare  indica una anomala ed eccessiva  reattività immunitaria dell’organismo verso molecole o componenti  del cibo, erroneamente riconosciute come estranee e pericolose. E’ diversa dalla intolleranza alimentare che  comprende reazioni avverse di tipo non immunologico o per difetti enzimatici (intolleranza al lattosio) o per particolare sensibilità ad alcune componenti dei cibi (ad es istamina) .Le allergie alimentari, mediate solitamente da anticorpi di tipo IgE sono particolarmente frequenti nei primi tre anni di vita (6-8% dei bambini) e si attenuano con l’ età con una prevalenza finale di circa il 1% nell’ adulto . Nell’ adulto allergie ed intolleranze alimentari nell’ insieme hanno una prevalenza cumulativa bassa ma, con la complicità di test di intolleranza alimentare poco o nulla predittivi, un quarto della popolazione adulta ritiene di avere un qualche problema con il cibo. Normalmente gli alimenti che assumiamo che sono composti da molecole estranee all’ organismo non provocano reazioni allergiche, per un meccanismo di tolleranza immunitaria . Le allergie alimentari sono causate da errori di questo sistema di difesa e allarme.

I principali allergeni alimentari sono indicati come "The big eight”: e sono latte, uova, frutti di mare  e crostacei, arachidi, noci, soia e grano. 

 -Latte vaccino. è una delle allergie più comuni dell’ infanzia  (2-3%) determinata dalle comuni proteine del latte . I sintomi spesso si attenano e scompaiono  con la crescita.

-Uovo. La prevalenza varia dal 1,7 al 2%.L’albume è più allergenico: L’uovo cotto è meno allergenico di quello crudo

-Pesce. Frequente nei Paesi del Nord Europa il merluzzo è l’ alimento più frequentemente responsabile.

-Arachidi noci, noci di pecan, pistacchi pinoli nocciole, mandorle.  Queste allergie non si attenuano con l’ età. Gli allergeni maggiori appartengono alla famiglia delle  dicupine, proteine di riserva: le viciline (globuline 7S) e le legumine (globuline 11S) , all’interno delle quali si riscontrono gli allergeni maggiori dell’arachide, delle frutta a guscio e degli allergeni dei semi, come quelli della soia.

-Crostacei: gamberi, aragoste Si osservano spesso in soggetti allergici ai Dermatofagoidi

Frutti di mare: cozze,ostriche, vongole, telline patelle, chiocciole di mare ma anche polipi e calamari.

-Mele Pesche, Prugne hanno spesso reazione crociata con gli allergeni di Betulla e con il lattice.

 I SINTOMI

 - ipersensibilita’ gastro-intestinale immediata: sintomi: nausea, vomito (mucoso, a getto, con pallore, talvolta tachicardia e sonnolenza), crampi addominali, diarrea.

 -sindrome allergica orale :  prurito e formicolii  alle labbra, lingua, palato, gola, prurito auricolare ed edema della lingua. e’ è scatenata dal contatto delle mucose con frutta e verdura fresca

 -sindrome orticaria/angioedema acuta : caratterizzata dalla tipica  eruzione cutanea rosea, scalinata, pruriginosa, con angioedema al volto e delle mani. Compare rapidamente dopo l’ ingestione dell’ allergene.

 -rinite ed asma

 -dermatite atopica: in forma acuta con prurito, papule eritematose o vescicole, essudato e escoriazioni evidenti da grattamento. Se si cronicizza sono presenti   placche cutanee ispessite. Il ruolo dell’allergia alimentare –da cui sono affetti il 30-40% dei pazienti con dermatite atopica – è tanto più importante quanto più il paziente è giovane (lattante) e l’eczema è grave. Nei primi mesi di vita l’alimento più spesso in causa è il latte vaccino, successivamente uovo, arachidi, pesce, grano, soia. Meno frequenti sono afte ricorrenti, dolori addominali stipsi,  diarrea.

COME VALUTARE IL PAZIENTE

 E’ importante ascoltare attentamente il paziente sulla familiarità dei disturbi e soprattutto se esiste un nesso temporale tra l’ ingestione di un particolare alimento e lo scatenamento dei sintomi. Un diario alimentare può essere utile per un rapporto più dettagliato.I test cutanei si effettuano cimentando sulla cute gli antigeni alimentari sospetti con cerotti o per leggera scarificazione. I test in vitro (RAST) dosano le IGE specifiche per alimento.   Le diete di eliminazione e scatenamento partono dal consumo di pochi alimenti ritenuti sicuri aggiungendo un alimento test alla  volta.  Secondo la Società europea di Allergologia e Immunologia Clinica Pediatrica la diagnosi di allergia alimentare si deve basare sulla stretta eliminazione del cibo sospetto e su un test di provocazione con lo stesso cibo. Questi test vanno comunque seguiti sotto stretto controllo medico, in quanto con l’ ingestione dell’ alimento allergizzante si può scatenare una reazione allergica anafilattica pericolosa. Il golden standard tra i test di scatenamento è il test a doppio ceco con placebo  in cui il paziente assume estratti alimentari numerati a lui sconosciuti e nemmeno immediatamente riconoscibili dal medico somministratore, in modo da evitare interazioni psicosomatiche che possano alterare il significato del test.

 

 

 

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