Brevi note sulla anoressia  

 

I disturbi dell’alimentazione, (disturbi del comportamento alimentare) rari 20 anni fa , sono una drammatica realtà in incremento, patologie equidistanti a psichiatria e medicina interna, di difficile soluzione sia per lo  psichiatra che per l’ internista, e colpiscono prevalentemente un target femminile giovane, fragile.  La popolazione sofferente non è poca: la prevalenza è dello 0,5% per l’anoressia, dell’1-2 % per la bulimia e circa del 3-4%  le forme di confine. E’ una punta di iceberg: in giovane età  il 5/10% delle donne ha un rapporto insano con il cibo e le proprie forme corporee. Con il 6% di decessi l’ anoressia ha il triste primato di avere più alta mortalità indotta da cause psichiatriche, un rischio 12 volte superiore alla popolazione femminile di pari età. La maggior parte dei decessi è causata dal semidigiuno e dalle oscillazioni elettrolitiche per i comportamenti compensatori, ma è elevata anche la suicidalità.

L' anoressia nervosa secondo  la classificazione (ancora non ufficiale) del Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders (DSM) in versione V può essere definita come:

 

1) Ridotto consumo energetico rispetto al fabbisogno, con peso  significativamente ridotto per età sesso e stato di salute. Il basso peso è definibile come peso inferiore al minimo normale o per bambini ed adolescenti, inferiore al minimo previsto.

2) Intensa paura di acquistare peso o ingrassare o comportamento persistente finalizzato ad evitare di guadagnare peso, pur con un peso significativamente ridotto.

3) Alterata percezione del proprio peso e delle proprie forme corporee , o mancata percezione delle gravità della propria magrezza.

-Tipo restrittivo: Negli ultimi tre mesi il soggetto non ha ricorrenti abbuffate o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici)

-Tipo binging/purging Negli ultimi tre mesi il soggetto  ha avuto ricorrenti abbuffate o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici)

 

Amenorrea e la paura di guadagnare peso sono criteri attuali nel DSM-IV, in revisione e discussione sul DSM V.

 

Da un punto di vista clinico la anoressia è una forma di malnutrizione proteico energetica a tipo marasma, con calo ponderale fino alla estrema emaciazione,  pallore, cute secca, cheilosi, lanugo ed una colorazione giallastra della cute, prevalente nelle regioni palmari, legata ad una ipercarotenemia. L’ amenorrea corrisponde ad una situazione dell'asse ipotalaino-ipofisi-gonadi di tipo prepubere, con  bassi livelli basali di gonadotropine e assenza della risposta di LH e FSH allo stimolo con GNRH

La funzione tiroidea evidenzia lieve riduzione del T3 ed un aumento del reverse T3 . Vi è riduzione del volume del ventricolo sinistro, ridotta frazione di eiezione, alterazioni del tratto S-T, spiccata bradicardia con  rischio di aritmie fatali.

La terapia è psico/psichiatrica ed internistico/nutrizionale: nei casi lievi, un follow up ambulatoriale multispecialistico puo' essere sufficiente. Casi a gravità intermedia andrebbero valutati in Day Hospital, pazienti realmente a rischio andrebbero seguiti  in ricovero in centri specializzati.  Qualunque medico di fronte ad una giovane anoressica con un BMI estremamente ridotto si dovrebbe porre il dubbio di un imminente pericolo di vita: i fattori di rischio per morte improvvisa sono  il peso estremamente basso, una frequenza cardiaca < 40 bpm, la  pressione arteriosa < 90/60, l’ ipoglicemia, l’ ipopotassiemia nei casi di vomito autoindotto. In tali casi la rialimentazione è una procedura salvavita da adottare all’ estremo con misure coercitive come il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Occorre tuttavia molta cautela: un soldato americano ha descritto la morte improvvisa di una sopravvissuta da un campo di concentramento dopo l’ ingestione di pochi cucchiai di zucchero.   La sindrome da refeeding, talvolta mortale, è fondamentalmente causata da correzioni troppo rapide e/o incongrue di un gravissimo stato di malnutrizione.  Frequente è 'ipofosforemia, poiché  il fabbisogno di fosfati è fortemente aumentato nella fase di rialimentazione e di anabolismo.

 

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