Nutrizione e Patologie › malattie renali

 

 PERCHE’ LA DIETA NELL' INSUFFICIENZA RENALE

 

La dieta nelle malattie renali, pur non potendo riparare il  deficit di funzione rallenta la riduzione della capacità filtrante, contiene l' accumulo delle scorie (urea, creatinina, ecc) e lo squilibrio idroelettrolitico, migliorando le condizioni di vita dei nefro­pazienti e ritardando quindi di mesi e talvolta di anni la dialisi. Al principio degli anni Ottanta, molti nefrologi, riprendendo i primi studi di Giovannetti e Maggiore, sperimentarono la efficacia della restrizione di fosforo e di proteine, non soltanto per alleviare i sintomi uremici, ma per prevenire la progressiva perdita di funzione renale. La riduzione dello apporto azotato, la prevenzione dei fenomeni di iperfiltrazione nei nefroni residui e dell' iperparatiroidismo, e forse un miglioramento del metabolismo energetico intra-renale, possono concorrere nello spiegare i benefici effetti di questo regime dietetico . Una abbondante introduzione di azoto comporta infatti un aumento delle dimensioni del rene, del flusso ematico renale, e della pressione transcapillare me­dia. Non solo la modulazione proteica sembra importante: vi è un generalizzato consenso sulla utilita' della precoce restrizione del fosforo dietetico, insieme alla supplementazione di Ca e vitamina  D attivata, per la prevenzione della iperfosfatemia, dell' iperparatiroidismo e quindi della osteodistrofia renale.

STRATEGIA DIETETICA NELLA INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

La dietoterapia nell' insufficienza renale cronica è una dieta ipoproteica ed ipofosforica. Si basa quindi su un corretto apporto energetico di almeno 30 Kcal per chilo di peso, sulla sostituzione di pane, pasta, biscotti normali con simili prodotti aproteici proprio per limitare il carico proteico, visto che i derivati dei cerali contengono 10 g. di proteine su 100 g di prodotto, e sulla limitazione dell’apporto giornaliero di proteine utilizzando però proteine animali ad alto valore biologico. A seconda dello stadio di malattia, sono proponibili almeno tre tipi di interventi die­tetici.

  classificazione degli stadi del danno renale cronico secondo  NKF

 

Stadi del danno renale cronico

descrizione

filtrato glomerulare

I

danno renale con funzione normale o aumentata

> 90 ml/min

II

danno renale con compromissione funzionale lieve

60 – 89 ml/min

III

danno renale con compromissione funzionale moderata

30 - 59 ml/min

IV

danno renale con compromissione funzionale grave

15 – 29 ml/min

V

insufficienza renale “terminale”

< 15 ml/min

 


1) – Per uno stadio 1 secondo classificazione della NKF si può proporre una dieta strettamente normoproteica secondo i L.A.R.N., (g 0,75* kg-1 peso). Un simile regime non impone re­strizioni alimentari importanti e può essere quindi ben tollerato a lungo termine, con il vantaggio di un introito di azoto ridotto almeno del 30%, considerato che una valutazione recente dei consumi alimentari della popo­lazione italiana, evidenzia assunzioni proteiche medie intorno ai g 100 die per persona.

 

2) – Per uno stadio tra 2 e 4 secondo classificazione della NKF  è stato proposto un regime alimentare con 0.6 g di proteine * Kg -1. Controllando infatti la evoluzione del filtrato glomerulare e della proteinuria me­diante la restrizione  proteica della dieta, si può avere una risposta re­nale ottimale,  almeno nei pazienti portatori di insufficienza renale di media gravità.

3) – Per uno stadio 5 secondo classificazione della NKF può essere suggerita una dieta fortemente ipoproteica con 0,3 g kg -1, certamente da  integrare con alfa chetoanaloghi perchè altrimenti troppo catabo­lizzante.

Va ricordato, inoltre, che nessun processo anabolico puo' essere suffi­ciente se non e' disponibile un corretto apporto di energia e di altri nu­trienti essenziali oltre all' azoto; percio' e' prioritario per il dieto­logo assegnare ai pazienti con IRC una quota calorica sicuramente suffi­ciente.

Nella tabella sono riportati i contenuti in proteine e fosforo di alcuni alimenti. 

 

CONTENUTO MEDIO IN PROTEINE E FOSFORO DEGLI ALIMENTI PIU' COMUNI.

alimento g 100

proteine g

 

fosforo mg

carne magra

20

 

200

prosciutto (cotto o crudo)

21

 

180

pesce fresco

15

 

200

formaggio(media)

25

 

500

Ricotta fresca

12

 

190

latte

 

3,4

 

90

Uovo

 

6,3

 

100

Pasta

 

10,8

 

165

Riso

 

6,3

 

120

Pane

 

8,7

 

100

Verdure tipo 1

1

 

50

Verdure tipo 2

3

 

100

Legumi freschi

6

 

100

Legumi secchi

20

 

300

Frutta fresca

1

 

20

Cacao

 

13

 

660

Biscotti

 

9

 

225

Olio

 

0

 

0

Burro

 

0,5

 

21

 

 

* Verdure tipo I: asparagi, barbabietole, carciofi, cardi, carote, ce­trioli,cipolle, crauti, finocchi, zucca, zucchini, tutte le insalate, me­lanzane, peperoni,pomodori, rape, ravanelli.

** Verdure tipo II: broccoli, broccoletti, cavolfiori, cavolini di Bruxel­les, cavoli, fagiolini, funghi freschi e sott' olio, porri, sedani, fa­gioli in scatola,lenticchie in scatola, fave fresche, patate.

 

 

 

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